Ieri sono stato a Montecchio di Sant'Angelo in Lizzola ad ascoltare Zipponi, responsabile IDV per le politiche del lavoro ed occupazione. Piacevole serata devo dire. Zipponi ha posto l'accento sulle responsabilità di questo governo che ha sempre tenuta occultata la crisi, con un Presidente del Consiglio che chiamava disfattisti coloro i quali ne facevano menzione. Chiaramente, in una società fondata sulla virtualcrazia, se le cose non appaiono in televisione, non esistono. Così, basta non menzionare la crisi nei media di massa e le masse hanno la sensazione che essa non ci sia. Al contempo, il sindaco di Montecchio faceva notare che, seppur il suo comune fosse messo meglio d'altri dal lato occupazionale, non poteva però non evidenziare i primi cedimenti da parte di alcune imprese locali. A supporto di una cruda realtà, un ragazzo del luogo testimoniava: "...eravamo 50 dipendenti nella nostra azienda, poi siamo passati a 26, oggi siamo rimasti in 6...".
Quindi Zipponi continuava dicendo che, l'Italia probabilmente non potendo reggere con un contesto europeo che ha messo in cantiere misure preventive per arginare la crescente crisi, sarà costretta ad abbandonare per un periodo la zona euro, con conseguente inflazione monetaria, assottigliamento del potere d'acquisto dei salari, ulteriore impoverimento delle classi meno agiate. Quindi verrà imposto un riordino economico, prima di un ipotetico rientro.
Zipponi ha poi parlato di un "piano nazionale sul lavoro" dell'Italia dei Valori, che vede in primis, in una prospettiva di rilancio, la scuola e la formazione. Ha detto pure che in base al piano suddetto, i lavoratori a termine, per evitare speculazioni, dovranno costare di più alle imprese rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato. Ha quindi affermato che è stata inserita nel piano la proposta di tassare le rendite finanziarie, oggi al 12%, quando un salariato o un piccolo imprenditore è costretto a reggere la crisi con una tassazione che parte dal 30% per passare il 50%. Occorre invece seguire la logica che, chi più ha più paga. Ha quindi evidenziato che è la Lega il vero motore di tagli scellerati proposti da un federalismo che, deresponsabilizza lo Stato Centrale, altroché Roma ladrona, per gettare tutte le responsabilità sulle amministrazioni locali, sindaci leghisti compresi, che si vedono ingabbiati dal "patto di stabilità" che penalizza soprattutto i "comuni virtuosi" e si ripercuote sulle classi meno abbienti ed indifese, come anziani, disabili, giovani.
Sui giovani, Zipponi ha citato alla fine una intervista di Massimo D'Alema apparsa su "Repubblica" dove lo stesso affermava che i giovani oggi non vogliono più il posto fisso. Certo - ha detto Zipponi - lui il posto fisso ce l'ha e ce l'ha sempre avuto, e se guardiamo le centinaia di migliaia di richieste dei giovani sul posto fisso, D'Alema è ben presto smentito.
Sull'asse politico e le alleanze che IDV deve perseguire, Zipponi ha voluto chiarire all'uditorio l'intesa progammatica che c'è tra IDV e SEL e, seppur questi ora si orientino verso il "terzo polo", con il PD.
Mirco Marchetti