venerdì 24 agosto 2007

Lettera aperta del Segretario Provinciale IDV

  Luca e Antonio a Pesaro

Cari amici,  care amiche,
al consiglio direttivo del COMITATO PROVINCIALE IDV, dell'11 giugno 2007, ove sono stati ribaditi per democratica votazione, ruoli, eletti, incarichi e fiducie politiche, è emerso un elemento molto importante per la partecipazione all'azione svolta da IDV nelle istituzioni!
 
In pratica è emersa giusta esigenza di alcuni di noi, nell'essere maggiormente informati sull'azione che IDV ha, e sta portando avanti, anche a livello locale.
 
Premesso che sto elaborando un resoconto consuntivo sulle azioni svolte da IDV a livello locale, premesso che solo il 5 giugno 2007 IDV nazionale ha deciso di non chiudere i battenti, nella stessa sera era emerso che, a parte le informazioni generalizzate della stampa locale, a parte le NEWS che invio alla mailing list IDV, le NEWS del nazionale, a parte le richieste che potete sempre rivolgere allo scrivente Consigliere Comunale e/o all'Assessore Pascucci, era corretto informare, preventivamente, iscritti e simpatizzanti sulle proposte e posizioni che IDV avrebbe preso presso gli enti locali, quando le stesse rivestano questioni di "STRAORDINARIA MANUTENZIONE", ovvero di importanza rilevante.
 
Bene, oggi vi scomodo perchè, nel contesto delle proposte che IDV vuole portare avanti nel prossimo futuro, vi è la "considerevole proposta", di intervenire fermamente nel discorso della viabilità e dell'allargamento della A14.
 
In parole povere, oltre ad essere "atto dovuto" in quanto più volte tirati in ballo dalla stampa, visto rappresentare il  partito del Ministro delle Infrastrutture, ci pare che Pesaro stia perdendo un occasione irripetibile per avere gratuitamente (pagherebbe società autostrade spa), un secondo casello autostradale.
 
Già in un recente articolo messo in bel risalto dalla stampa locale, avevo posto l'attenzione al problema.  
 
In pratica ci pare ingiustificato e pazzesco rifiutare (come è stato fatto pochi giorni fa) l'occasione che Autostrade spa ci ha offerto, di realizzare il secondo casello.
 
Un secondo casello, realizzato all'estremità sud della città nei pressi e dopo Santa Veneranda (ipotesi condivisa tecnicamente da tutti, dico tutti i tecnici urbanisti contattati), unito al secondo casello di Fano realizzato (quello si accettato dal sindaco di Fano), e unita alla prossima terza corsia, creerebbe di fatto e gratuitamente la complanare Pesaro - Fano, creerebbe un accesso molto più facilitato al traffico leggero verso e da l'A14 dei cittadini pesaresi (che oggi quando diretti verso sud, vanno sempre a fano a prendere l'autostrada), creerebbe un alleggerimento consistente del traffico lungo la statale 16 e il suo incantevole mare!
 
Insieme alla interquartieri ormai completata, darebbe alla città di Pesaro un vero e definitivo assetto viario estremamente lodevole e rispondente alle esigenze.
 
Quindi, nello spirito di preventiva massima collegialità, vorrei un parere al riguardo!
 
Sentite cordialità,

Luca Acacia Scarpetti - Segretario Provinciale IDV e Consigliere Comunale Pesaro

giovedì 23 agosto 2007

Ricci (DS): il dovere di star zitti quando si parla


Sono molte le cose che, pur prendendo parte a livello locale a tutte le riunioni politiche, faccio fatica a comprendere e, voglio esternare in questo la mia incapacità ad afferrare appieno certe logiche.
In primo luogo vorrei ricordare che ad ogni riunione tutte le componenti hanno dato piena fiducia a Piero Benedetti, lo si è dichiarato a mezzo stampa oltre che nelle sedi apposite, eppure basta un nonnulla, un corpo estraneo infiltrato che da Pesaro impone diktat e silenzio omertoso, per venire a sapere che secondo taluni Piero Benedetti non sarebbe il futuro candidato Sindaco di Fermignano. Il signore in questione, che personalmente non ho mai avuto l’onore di conoscere, sarebbe un certo Matteo Ricci, dicasi segretario provinciale dei DS ma, siccome vorrei ancora ricordare che il nostro Antonio Di Pietro è stato escluso dalla leadership dei pretendenti segretari di ciò che verrà a chiamarsi PD perché ancora esiste l’Italia dei Valori così come esistono i Radicali di Pannella, suppongo che avendo i DS avanzato delle loro proprie candidature essi non debbano più esistere e, quindi, non capisco a quale titolo esprima l’inopportuna ingerenza questo giovanotto così imprudente al punto tale da venire a Fermignano per rompere equilibri che noi tutti, con passione ed una buona dose di pazienza abbiamo cercato nel tempo di costruire.

Si continua a dire che servono facce nuove, ma a qual pro se viene ripresentata una vecchia e consumata politica che prescinde dalle ingerenze oligarchiche, che impone di non esternare nulla al di fuori, dove al di fuori ci sono gli elettori che invece hanno il diritto di sapere cosa stanno facendo Loro/Noi “chiusi dentro”, forse può venire il sospetto che bisognerebbe instaurare una fase che inizi col prescindere dalla trasparenza, non dalla omertà oligarchica, in questo il novello PD inizia con delle note stonate.

Comunque è doveroso aggiungere che l’Italia dei Valori, in quanto forza componente il direttivo del nuovo soggetto “Sinistra per Fermignano”, sente il dovere di riaffermare la piena fiducia nella persona di Piero Benedetti e, siccome uno dei presupposti fondanti “l’Unione per Fermignano” fu proprio la solidarietà a Benedetti medesimo, il signor Ricci ha il dovere etico e morale di accollarsi l’onere di avvantaggiare una politica costruita ad personam e perpetrata sull’escludendum imposta anche ad una cittadina che il diessino manco conosce. Spostarsi a destra è legittimo, ma che una branca della sinistra si adoperi affinché a Fermignano le destre continuino a governare per altri decenni è francamente risibile oltre che irresponsabile.

Questo Noi si dice impietosi del Loro silenzio.

Mirco Marchetti – IDV - Fermignano

venerdì 10 agosto 2007

Lettera aperta a Rifondazione Comunista di Fermignano


Mi occorre, visto che sono stato direttamente chiamato in causa da Rifondazione Comunista di Fermignano, fare delle ulteriori precisazioni riguardo la politica locale, precisazioni che hanno comunque il compito primo di rendere evidente l’infondatezza delle accuse, nutrite da gratuite illazioni, che il Direttivo di Rifondazione di Fermignano fa a chiunque dissenta dai metodi che Rifondazione usa e che il sottoscritto ritiene inadeguati allo scopo.

Attorno all’Unione per Fermignano nacque un patto, un patto frutto di accordi protrattisi nel tempo ed ai quali pure il sottoscritto, in qualità di rappresentante dell’Italia dei Valori, prese parte attiva. Il patto era tale sia nella buona che nella cattiva sorte ed avrebbe dovuto sciogliersi, a mio parere, solo nel momento in cui le condizioni iniziali fossero state minate da un qualche elemento nuovo e che avrebbe potuto rendere vani i fondamenti posti a sigillo di quel patto. A sostegno ed a garanzia di quel patto venne posto Piero Benedetti, persona stimata, onesta, seria, competente e leale. Rifondazione sostenne a gran voce quel patto e sostenne pure Piero Benedetti.

Ad un certo punto, però, Rifondazione pone a tutti i partiti componenti l’Unione per Fermignano, che nel frattempo aveva perso le elezioni, una sorta di aut-aut, o i DS sfiduciano il loro Consigliere o Rifondazione esce dall’Unione per Fermignano. Ora, vorrei ricordare a chi legge che era nei patti portati avanti in precedenza che quel Consigliere DS si sarebbe, comunque, seduto nei banchi del Consiglio, questo era chiaro a me come a Rifondazione, ciò che invece forse non era chiaro era che qualcuno non aveva tenuto nel dovuto conto, quale possibilità, anche remota, il fatto che esisteva pure l'ipotesi di una sconfitta elettorale e Rifondazione, avrebbe dovuto rinunciare ad un Assessorato. Quindi e voglio mettermi sullo stesso piano dei miei accusatori, illazione per illazione, l’unica cosa non prevista nel patto era la sconfitta, non certo il Consigliere DS che, comunque, si sapeva che sarebbe dovuto rimanere in Consiglio. Non mi pare che l’ira rifondarola si sia mai espressa in altro modo se non nei termini di dover “digerire” questa scomoda proposta in cambio di un assessorato. Con la sconfitta, quindi, le cose cambiano, Rifondazione si rassegna al non aver deleghe in Giunta e si concentra sull’”eliminazione” del consigliere DS, mettendolo come pre-condizione affinché quel patto (Unione per Fermignano) possa continuare a sussistere. Il progetto rifondarolo, inizia e si esaurisce in questo. Rifondazione si autoesclude dall’Unione per Fermignano e si instaura all’interno del partito una rottura e, il Consigliere di Rifondazione, non riconoscendosi più nel suo direttivo locale, decide di dimettersi da Rifondazione Comunista per Fermignano e prende le distanze dal suo direttivo con un certo seguito, mentre mantiene fede al patto preso ed inizia a lavorare, da buon riformista, all’interno dell’Unione per Fermignano rinnovando di conseguenza la fiducia a Piero Benedetti.

Nel frattempo si fa avanti una fase esemplificativa che, dal nazionale coinvolge pure il locale. Da una parte si cominciano a delineare i contorni di quello che verrà ad essere il futuro PD per Fermignano, mentre, e sempre all’interno dell’Unione per Fermignano, si coalizzano altri movimenti e persone singole attorno ad un vero progetto, preciso e circostanziato che, assumendo quale metodo i “Tavoli Tematici” per una reale partecipazione dal basso e differenziandosi dal futuro PD per Fermignano a partire dalle priorità da porre in agenda, assume comunque le sembianze di forma partito e che verrà a chiamarsi “Sinistra per Fermignano”, alleata comunque al "PD per Fermignano" all’interno di quel patto che venne chiamato “Unione per Fermignano”, ed a cui aderirà pure l’Italia dei Valori.

Occorre chiarire che l’alleanza all’interno di “Sinistra per Fermignano” non è, come taluni vorrebbero far credere, nata dal desiderio di nutrire “velleità personalistiche”, poiché si è lavorato sodo attorno a basi contenutistiche e sostanziali che, si è ritenuto dover affermare come prioritarie poiché nate dall’ascolto delle persone e dei loro bisogni e, si è ritenuto verosimile pensare che tra le priorità non vi potevano essere le “eliminazioni” di ciò che non ci piace quanto piuttosto si è ritenuto prioritario il creare i presupposti affinché le persone possano avere effettivamente servizi di qualità, soprattutto sul fronte socio-sanitario, si è ritenuto prioritario l’adoperarsi affinché qualcuno progetti un futuro per una Fermignano che vede aumentare il flusso migratorio con il rischio reale che un “lassez faire” condurrebbe a moti isterici anche con sfumature razzistiche. Proposte quindi, che non hanno in animo ed in primis, l’eliminazione di “qualcuno” quanto piuttosto la proposizione al far qualcosa, poiché questo è un progetto ed io, con l’Italia dei Valori, ho sposato un progetto che ho condiviso e sostengo con convinzione, soprattutto nel momento in cui Rifondazione Comunista a Fermignano ha evidenziato la sua inadeguatezza ed incompetenza proponendo il nulla in alternativa ed avendo l’ingenua pretesa di far credere che essi sono i buoni, mentre di la, gli altri, sono cattivi ed incompetenti e Piero Benedetti un “inconcludente” personaggio che, quel che è peggio, si continua a screditare in diversi luoghi, anche rasentando la diffamazione. Da tutto questo ciarpame, l’IDV di Fermignano prende le distanze e decide di lavorare con chi ha mostrato di saper progettare un futuro per il suo paese, mettendo nel dovuto conto anche le resistenze o le varie difficoltà che ogni progetto maturato sulla condivisione può far affiorare, ma nel dichiarato intento di muoversi verso reciproche contaminazioni che sappiano offrire spazio d'espressione ai cittadini tutti.

Saluti,
Mirco Marchetti – IDV - Fermignano

martedì 7 agosto 2007

Querelle


Cassazione conferma condanna a 'Il Giornale': Via Rasella fu atto di guerra
L'attentato a via Rasella, a Roma, attuato dai partigiani contro i tedeschi nel 1944,fu un "legittimo atto di guerra rivolto contro un esercito straniero occupante e diretto a colpire unicamente dei militari". Lo ha sottolineato la Cassazione, confermando la condanna al risarcimento per diffamazione (45.000 euro) nei confronti del quotidiano "Il Giornale" che aveva pubblicato articoli denigratori e dichiarato il falso nei confronti del capo dei partigiani che organizzò l'attentato, Rosario Benvegna.

lunedì 6 agosto 2007

Politica locale: lettera aperta


Mi corre l’obbligo, anche alla luce di forzature mediatiche che vanno nei giorni proponendosi, chiarire sia le procedure di attuazione della fase costituente che hanno dato origine al progetto “Sinistra per Fermignano”, che porre luce su quelle che potranno essere le future dinamiche che andrebbero ad evidenziare possibili scenari sui quali nessun “regista”, credo, possa sentirsi autor-izzato al fare alcun tipo di speculazione di sorta.

Chiariamo che dietro il progetto posto in essere non esiste un Deus ex Machina e, al contempo, all’interno non vi sono “anime perse“, in questo l’Italia dei Valori rivendica un profilo identitario chiaro e definito che, casomai, mette a disposizione di un progetto il quale, nella contaminazione reciproca tra le parti, assume come fandamentali i contributi derivanti dalle varie istanze che sostengono, con coscienza e determinazione, un progetto condiviso e costruito assieme.

Dico questo perché sembrerebbe, da come scritto tendenziosamente anche oggi dal Corriere Adriatico in un articolo a firma di Eugenio Gulini, che le componenti istituzionalmente riconosciute nella forma partito, e mi riferisco nella fattispecie a PdCI, Verdi ed Italia dei Valori, siano svuotati di un’anima ed alla mercé di qualche cittadino e, siccome siamo consci che è ingenuo, oltre che errato, far credere che le forme partitiche possano essere controllate da un qualche cittadino, per parte nostra si intende assumerci appieno tutte le responsabilità del caso, sia nella buona che nella cattiva sorte. Quel progetto quindi esiste, non perché l’ha voluto qualcuno, ma perché assieme e solo assieme, abbiamo pensato di costruirlo.

In oltre, dal soggetto politico “Unione per Fermignano” si sono chiamati fuori due partiti; Rifondazione Comunista ed i Repubblicani Europei. L’idea di una esemplificazione, acclamata da tempo anche a livello nazionale, non poteva non colpire anche il contesto locale. DS e Margherita formeranno a Fermignano il PD per Fermignano, mentre l’Italia dei Valori, assieme al PdCI ai Verdi ai fuoriusciti di Rifondazione e che in loco non si riconoscono più nel direttivo, più persone che non si riconoscono in nessun partito, hanno lavorato ad una nuova costituente che ha condotto a delineare gli intenti e la forma del nuovo soggetto. Detto questo, va però rimarcato che il nascituro PD per Fermignano e “Sinistra per Fermignano” sono comunque alleati pur ponendo tra le due parti dei distinguo sostanziali e di fondamento.

Essendo comunque l’IDV un movimento attivo nel territorio pur riconoscendosi, condividendolo, in un progetto locale e, visto che si pone tanta enfasi sul consigliere dei DS, per essere ancora una volta chiari e, acclarata la totale fiducia che il direttivo DS da al suo Consigliere, onde evitare l’imperativa incombenza delle nomenclature personalistiche, l’IDV chiederà conto, per ogni decisione presa dal Consigliere in Consiglio Comunale, non alla singola persona ma al direttivo del suo partito. Quindi smettiamo, per favore, di chiedere cosa ha fatto ad esempio, la Marinella Topi, essa ciò che fa lo fa in nome e per conto dei DS di Fermignano. E’ chiaro che come IDV interfacciamo con chi riteniamo debba avere in primis il potere di giustificare una situazione, potere che noi si pensa debba avere il Direttivo DS sul suo consigliere, poiché l’agenda la detta il direttivo, non un consigliere comunale che, se non si riconoscesse in quel direttivo, sarebbe corretto pensare debba dimettersi ma, siccome così pare non essere, trovo che le cose dette a mezzo stampa, oltre che essere tendenziose, non si dirigano verso un’informazione chiarificatoria ma tendano a determinare una loro propria linea politica, tra l’altro di scarsa pertinenza con ciò che si vuol far passare per informazione.

Mirco Marchetti

sabato 4 agosto 2007

Decisionisti


È scomparsa dai giornali la questione della discriminazione nella base NATO di Vicenza nei confronti dei lavoratori iscritti alla CGIL, i quali non potranno far parte delle maestranze da utilizzare nei lavori di ampliamento. La questione è stata chiusa dalle dichiarazioni rilasciate al “Corriere della sera” da Edward Luttwak, referente della propaganda americana per l’Italia.

Luttwak ha liquidato il tutto con la sua consueta insolenza: se la CGIL ha qualcosa di cui lamentarsi, si rivolga al suo ministero degli Esteri, il quale si rivolgerà al governo statunitense, che sottoporrà a sua volta il problema al Pentagono. È significativo che Luttwak non abbia suggerito di rivolgersi al comando NATO, ma al Pentagono, ribadendo sfacciatamente non solo che le basi sono aree coloniali fuori di ogni giurisdizione italiana, ma anche e soprattutto che la stessa NATO non è altro che una sigla fittizia.

Quindi la distinzione tra basi NATO e basi americane risulta di fatto inconsistente, poiché tutte le centoundici basi disseminate sul territorio italiano appartengono al Pentagono, che ne fa ciò che gli pare.

D’altra parte, le centoundici basi sono diventate ormai anch’ esse solo un aspetto della occupazione del territorio italiano da parte degli Stati Uniti, perché persino in questo campo c’è da tenere conto della questione del “sommerso”. Quante sono infatti in Italia le basi segrete della CIA, quelle da cui partono i famosi “voli” per rapire gli imam?

Queste basi vengono costituite tramite accordi segreti tra la CIA ed il SISMI - “accordi” si fa per dire, in realtà il SISMI si
limita ad obbedire agli ordini americani -, rimangono perciò segrete e al di fuori di ogni possibile censimento.

Se si calcola il numero delle basi americane - Pentagono o CIA - sparse per il pianeta, i porti e gli aeroporti, ma anche gli oleodotti ufficialmente adibiti al rifornimento delle basi, ci si rende conto che gli Stati Uniti hanno realizzato il loro storico obiettivo di gestire un commercio mondiale che sfuggisse completamente alla imposizione fiscale degli altri
Stati. Oggi più della metà del commercio mondiale - petrolio, armi, droga, ma anche ogni altro tipo di merce - avviene tramite questi canali illegali in mano a militari e servizi segreti USA, perciò usare il termine “contrabbando” rischia di essere riduttivo se non si richiama ogni volta l’effettiva entità del fenomeno.

Il problema è talmente grave che i governi nazionali sono costretti ad ignorarlo, a far finta di nulla. A sostegno di questa sorta di ottundimento, la propaganda statunitense ha impostato una operazione ideologica che pare abbia avuto i suoi risultati. Qualcuno ricorderà che qualche anno fa Walter Veltroni confessò di essersi commosso sino alle lacrime durante la visione del film “Forrest Gump”.

I film americani sono quasi sempre pieni di propaganda, ma pochi hanno avuto la valenza ideologica, di vero e proprio manifesto dell’americanismo, del film “Forrest Gump”. Il protagonista del film offriva a tutti i popoli del mondo la formula dell’americanizzazione, il come diventare americani: l’istupidimento.

Uno dei luoghi comuni più fasulli del filo-americanismo è che gli americani siano molto ingenui, a volte sino alla stupidità, per questo, nonostante la loro bontà, a volte “sbagliano”. In realtà sono i filo- americani che, per diventare e rimanere tali, sono costretti a istupidirsi.

Non voler vedere, non voler sapere, non fare domande, non chiedere spiegazioni, perché tutti i problemi sono ormai al di là della loro portata. Quindi si finge di discutere e si finge di darsi dei programmi.

Nel suo famoso “decalogo” di candidato alla leadership del “ Partito Democratico”, pubblicato sui giornali alcuni giorni fa, Veltroni regredisce addirittura al Craxi-pensiero, cioè propone il “ decisionismo”, un governo “forte” che non si faccia condizionare dal Parlamento. Questo è uno dei motivi per cui la propaganda ufficiale ci informa quotidianamente del fatto che deputati e senatori sono ridotti ad una massa di parassiti inaffidabili e cocainomani: il controllo parlamentare sul governo - ammesso che poi esista questo controllo - è un altro dei nemici di comodo che la propaganda ci impone, insieme all’ Islam e a tutti gli altri.

Ma cosa avrà mai da decidere di così importante questo governo “forte” desiderato da Veltroni?

La risposta è ovvia. Concedere altre basi agli Stati Uniti.

www.comidad.org

2 Agosto 2007


Sondaggio Politico/Elettorale

                                                        
                                                                    Le primarie del PD
                                                                  Pubblicato il 31/7/2007.
                                                                                  Autore:
                                                                             Ekma S.r.l.
                                                                  Committente/ Acquirente:
                                                                          Clandestinoweb

Criteri seguiti per la formazione del campione:
Le interviste sono state realizzate su un campione di 300 casi elettori dell'Ulivo, della Margherita, dei DS, di Italia dei valori e della Rosa nel Pugno
Metodo di raccolta delle informazioni:
Interviste telefoniche - Metodologia C.A.T.I.
Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
300 casi - Universo di riferimento: 48.709.970 adulti maggiorenni residenti in Italia (Fonte: Istat - Popolazione al 01/01/2006)
Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
Tra il 30/07/2007 ed il 30/07/2007



                                                                      QUESTIONARIO
                                                                          QUESITO n.1
Domanda : Se si fossero tenute ieri le primarie per eleggere il leader del Partito Democratico, Lei a quale dei seguenti candidati avrebbe dato la sua preferenza?.

 
                                                                       PRIMARIE PD

                                                                Walter Weltroni          47,0
                                                               Antonio Di Pietro         18,0
                                                                Rosy Bindi                      9,o
                                                                Marco Pannella              9,0
                                                                Enrico Letta                    7,0
                                                                Mario Adinolfi                3,0
                                                                 Furio Colombo               2,0
                                                               Altri Candidati *              3,0
                                                                 Nessuno di Questi          2,0
                                                                -Non sa 


* (Enrico Andreoni, Lucio Cangini, Amerigo Rutigliano, Jacopo Gavazzoli Schettini )