Mi corre l’obbligo, anche alla luce di forzature mediatiche che vanno nei giorni proponendosi, chiarire sia le procedure di attuazione della fase costituente che hanno dato origine al progetto “Sinistra per Fermignano”, che porre luce su quelle che potranno essere le future dinamiche che andrebbero ad evidenziare possibili scenari sui quali nessun “regista”, credo, possa sentirsi autor-izzato al fare alcun tipo di speculazione di sorta.
Chiariamo che dietro il progetto posto in essere non esiste un Deus ex Machina e, al contempo, all’interno non vi sono “anime perse“, in questo l’Italia dei Valori rivendica un profilo identitario chiaro e definito che, casomai, mette a disposizione di un progetto il quale, nella contaminazione reciproca tra le parti, assume come fandamentali i contributi derivanti dalle varie istanze che sostengono, con coscienza e determinazione, un progetto condiviso e costruito assieme.
Dico questo perché sembrerebbe, da come scritto tendenziosamente anche oggi dal Corriere Adriatico in un articolo a firma di Eugenio Gulini, che le componenti istituzionalmente riconosciute nella forma partito, e mi riferisco nella fattispecie a PdCI, Verdi ed Italia dei Valori, siano svuotati di un’anima ed alla mercé di qualche cittadino e, siccome siamo consci che è ingenuo, oltre che errato, far credere che le forme partitiche possano essere controllate da un qualche cittadino, per parte nostra si intende assumerci appieno tutte le responsabilità del caso, sia nella buona che nella cattiva sorte. Quel progetto quindi esiste, non perché l’ha voluto qualcuno, ma perché assieme e solo assieme, abbiamo pensato di costruirlo.
In oltre, dal soggetto politico “Unione per Fermignano” si sono chiamati fuori due partiti; Rifondazione Comunista ed i Repubblicani Europei. L’idea di una esemplificazione, acclamata da tempo anche a livello nazionale, non poteva non colpire anche il contesto locale. DS e Margherita formeranno a Fermignano il PD per Fermignano, mentre l’Italia dei Valori, assieme al PdCI ai Verdi ai fuoriusciti di Rifondazione e che in loco non si riconoscono più nel direttivo, più persone che non si riconoscono in nessun partito, hanno lavorato ad una nuova costituente che ha condotto a delineare gli intenti e la forma del nuovo soggetto. Detto questo, va però rimarcato che il nascituro PD per Fermignano e “Sinistra per Fermignano” sono comunque alleati pur ponendo tra le due parti dei distinguo sostanziali e di fondamento.
Essendo comunque l’IDV un movimento attivo nel territorio pur riconoscendosi, condividendolo, in un progetto locale e, visto che si pone tanta enfasi sul consigliere dei DS, per essere ancora una volta chiari e, acclarata la totale fiducia che il direttivo DS da al suo Consigliere, onde evitare l’imperativa incombenza delle nomenclature personalistiche, l’IDV chiederà conto, per ogni decisione presa dal Consigliere in Consiglio Comunale, non alla singola persona ma al direttivo del suo partito. Quindi smettiamo, per favore, di chiedere cosa ha fatto ad esempio, la Marinella Topi, essa ciò che fa lo fa in nome e per conto dei DS di Fermignano. E’ chiaro che come IDV interfacciamo con chi riteniamo debba avere in primis il potere di giustificare una situazione, potere che noi si pensa debba avere il Direttivo DS sul suo consigliere, poiché l’agenda la detta il direttivo, non un consigliere comunale che, se non si riconoscesse in quel direttivo, sarebbe corretto pensare debba dimettersi ma, siccome così pare non essere, trovo che le cose dette a mezzo stampa, oltre che essere tendenziose, non si dirigano verso un’informazione chiarificatoria ma tendano a determinare una loro propria linea politica, tra l’altro di scarsa pertinenza con ciò che si vuol far passare per informazione.
Mirco Marchetti
Chiariamo che dietro il progetto posto in essere non esiste un Deus ex Machina e, al contempo, all’interno non vi sono “anime perse“, in questo l’Italia dei Valori rivendica un profilo identitario chiaro e definito che, casomai, mette a disposizione di un progetto il quale, nella contaminazione reciproca tra le parti, assume come fandamentali i contributi derivanti dalle varie istanze che sostengono, con coscienza e determinazione, un progetto condiviso e costruito assieme.
Dico questo perché sembrerebbe, da come scritto tendenziosamente anche oggi dal Corriere Adriatico in un articolo a firma di Eugenio Gulini, che le componenti istituzionalmente riconosciute nella forma partito, e mi riferisco nella fattispecie a PdCI, Verdi ed Italia dei Valori, siano svuotati di un’anima ed alla mercé di qualche cittadino e, siccome siamo consci che è ingenuo, oltre che errato, far credere che le forme partitiche possano essere controllate da un qualche cittadino, per parte nostra si intende assumerci appieno tutte le responsabilità del caso, sia nella buona che nella cattiva sorte. Quel progetto quindi esiste, non perché l’ha voluto qualcuno, ma perché assieme e solo assieme, abbiamo pensato di costruirlo.
In oltre, dal soggetto politico “Unione per Fermignano” si sono chiamati fuori due partiti; Rifondazione Comunista ed i Repubblicani Europei. L’idea di una esemplificazione, acclamata da tempo anche a livello nazionale, non poteva non colpire anche il contesto locale. DS e Margherita formeranno a Fermignano il PD per Fermignano, mentre l’Italia dei Valori, assieme al PdCI ai Verdi ai fuoriusciti di Rifondazione e che in loco non si riconoscono più nel direttivo, più persone che non si riconoscono in nessun partito, hanno lavorato ad una nuova costituente che ha condotto a delineare gli intenti e la forma del nuovo soggetto. Detto questo, va però rimarcato che il nascituro PD per Fermignano e “Sinistra per Fermignano” sono comunque alleati pur ponendo tra le due parti dei distinguo sostanziali e di fondamento.
Essendo comunque l’IDV un movimento attivo nel territorio pur riconoscendosi, condividendolo, in un progetto locale e, visto che si pone tanta enfasi sul consigliere dei DS, per essere ancora una volta chiari e, acclarata la totale fiducia che il direttivo DS da al suo Consigliere, onde evitare l’imperativa incombenza delle nomenclature personalistiche, l’IDV chiederà conto, per ogni decisione presa dal Consigliere in Consiglio Comunale, non alla singola persona ma al direttivo del suo partito. Quindi smettiamo, per favore, di chiedere cosa ha fatto ad esempio, la Marinella Topi, essa ciò che fa lo fa in nome e per conto dei DS di Fermignano. E’ chiaro che come IDV interfacciamo con chi riteniamo debba avere in primis il potere di giustificare una situazione, potere che noi si pensa debba avere il Direttivo DS sul suo consigliere, poiché l’agenda la detta il direttivo, non un consigliere comunale che, se non si riconoscesse in quel direttivo, sarebbe corretto pensare debba dimettersi ma, siccome così pare non essere, trovo che le cose dette a mezzo stampa, oltre che essere tendenziose, non si dirigano verso un’informazione chiarificatoria ma tendano a determinare una loro propria linea politica, tra l’altro di scarsa pertinenza con ciò che si vuol far passare per informazione.
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