martedì 25 agosto 2009


Qui addirittura trovate tutti i giorni lo spazio occupato da un signore che mette l'auto in vendita, lasciandola parcheggiata su uno spazio riservato ai disabili. Siamo sempre a Fermignano..

La serva serve


Non posso dire di essere contro la raccomandazione, la segnalazione, o come cribbio la si vuol chiamare. A 46 anni ho chiaro in mente che, se vuoi andare avanti, o sei raccomandato o hai capacità. Purtroppo, l'obiettivo cui si vuol giungere non è mai chiarito abbastanza.
Posso raccomandare a mio padre un buon medico e chiarire che il mio obiettivo è avere per lui il meglio che lo faccia stare bene. Il sistema è semplice e quasi retorico, gli attori sono tre, io, mio padre, un medico competente. L'obiettivo per me è il benessere di mio padre cui voglio bene, il mezzo per raggiungerlo è un medico che stimo e che raccomando a mio padre. Altro esempio. Voglio partecipare ad una gara di automobili. Un amico mi raccomanda un bravissimo pilota. Il sistema; io il richiedente, il raccomandante ed il pilota che è il mezzo. L'obiettivo di tutti è giunger primi. Non ci sono secondi fini.

Poi esiste quello che passa sotto il nome di clientelismo. Qui il sistema è più complesso e le finalità sono diversificate per interessi particolari. Spesso il sistema servizi si muove su queste basi e gli interessi sono molteplici ed a subirne gli effetti nefasti sono persone con difficoltà, spesso ultime e con un impatto di rappresentanza ininfluente o nullo. Raramente per gli ultimi si raccomanda il meglio, anzi, si specula sugli ultimi. In questi casi, il segnalatore è a matrice politica che segnala una persona che possa poi dare a se stessa un riscontro elettorale, poco importa se il servizio è pessimo poiché alle persone coinvolte in questro mercimonio non interessa il benessere dell'ultimo. Sono sistemi che non richiedono competenze, quindi ogni movimento non è soggetto ad alcun controllo tecnico, e la selezione di risorse umane non conviene a nessuno, mentre in altri paesi è una tecnica professionale. V'è da aggiungere che, nel momento in cui il raccomandato, o segnalato, acquisisce lo status di lavoratore, subentra il sindacato a difenderne, quasi dietro un riflesso incondizionato, le sorti. Neppure il sindacato si spinge più a difesa dell'ultimo, difende ad oltranza il lavoratore qualunque cosa egli faccia. Per gli ultimi non ci sono mai voci a sostegno perché il sistema ha ormai preso i connotati di una Ziggurat rovesciata, ed il sistema servizi è divenuto un sistema di servi che, forti di un potere occulto che li sostiene, divengon prepotenti con gli ultimi. Esiste uno straccio di spazio di rappresentanza in questo paese che sappia ancora adirarsi ai soprusi e combatterli?

Mirco Marchetti

Il verbo duro .. il duro verbo

martedì 18 agosto 2009

Accade a Fermignano


Siamo nell'epoca del mordi e fuggi, anzi, del fuggi mentre mordi. Nell'epoca in cui si evidenziano sedicenti alterità che non rispetterebbero le regole, mentre noi .. invece..! Si dice: "Loro devono imparare le Nostre regole". Eh, si! Perché a quanto pare, Loro vengono a fare i lavori che Noi non vogliamo più fare, ma vengono pure a rispettare regole che Noi non vogliamo più rispettare.

Davanti al "CONAD" di Fermignano, in Via Doninzetti, ci sono due o tre posti macchina riservati ai dis-abili, ma perennemente okkupati da coloro che, per dar conto dell'abuso che si permettono di compiere, io andrei a chiamare "diversamente abili", in quanto, seppur vi siano a dieci metri di distanza posti macchina liberi e non a pagamento, costoro si permettono "abilità" licenziose nell'occupare posti riservati a persone più sfortunate. Suggerirei per costoro un cartello moralista da apporre a fianco della segnaletica ufficiale ed in cui vi sia scritto: "Se prendete il mio posto, vi prego di prenderVi pure la mia dis-abilità".

Mirco Marchetti

lunedì 17 agosto 2009

Ricordando

Cari amici, vi segnalo il "Passaparola" di Marco Travaglio del 17 agosto 2008 su "Unipol, D'Alema e l'OPA sul PD". Di questo si trattaerà diffusamente nel mio prossimo libro e così sarà chiaro il perchè, anche da certa parte della sinistra, si è cercato di bloccare le inchieste di De Magistris, con il successivo accanimento mediatico e giudiziario contro di me.
Destra e sinistra uniti nel nome dell'inciucio, per bloccare e colpire chi stava indagando sulle loro malefatte e sulle loro collusioni, anche con autorevoli esponenti della magistratura italiana. (Gioacchino Genchi)

mercoledì 12 agosto 2009

Punti di vista

Le vie infinite dell'impoverimento ..

sabato 8 agosto 2009

I Pericoli dell'informazione e l'informazione dei pericoli


"Il conflitto russo-georgiano dietro l'attacco web a Twitter"

Il blocco del servizio di microblogging, e il rallentamento di Facebook, sarebbero opera di un gruppo di hacker intenzionati a censurare un blogger dell'Abkhazia. Già nel 2008, durante la crisi dell'Ossezia, alcuni navigatori russi avevano bloccato i siti istituzionale del governo georgiano"

 
di MAURO MUNAFO'

 
SCENARI da cyberguerra dietro l'attacco informatico che giovedì ha bloccato il servizio di microblogging Twitter, e rallentato il social network Facebook e i servizi di blogging LiveJournal e Blogger. Quella che in un primo momento era sembrata una dimostrazione di forza di qualche hacker, si sta rapidamente trasformando in un caso di politica internazionale che riporta in primo piano il conflitto russo georgiano. 

Il responsabile della sicurezza di Facebook Maxe Kelly, intervistato dagli esperti di Cnet, ha dichiarato che l'attacco era diretto a un unico utente, proprietario di account sul social network, su Twitter e su altre piattaforme. L'utente e blogger in questione usa come nickname Cyxymu, nome di una città Georgiana e, nelle parole di Kelly: "Tutti gli attacchi avevano come obbiettivo il non far sentire la sua voce". 

Conferma la tesi di Kelly anche Bill Woodcock dell'organizzazione no profit Racket Clearing House, specializzata nel monitoraggio della rete. Intervistato dal New York Times, Woodcock parla di attacchi partiti dall'Abkhazia, la regione contesa tra russi e georgiani. Una serie di messaggi di spam, con riportato il link dei diversi profili del blogger, sarebbero stati inviati a milioni di persone che, cliccando, hanno di fatto mandato offline Twitter. 

Il blocco internazionale del sito di microblogging era stato infatti causato da un poderoso attacco Ddos, sigla che indica un "denial of service", negazione di servizio. In poche parole si tratta della contemporanea interrogazione da parte di numerose macchine a un sito, che porta al sovraccarico di richieste per i server e al loro successivo blocco. Mentre Twitter, ancora una startup di piccole dimensioni, cadeva, Facebook e Google, che possiedono risorse di gran lunga superiori, hanno resistito agli attacchi riportando solo sporadici rallentamenti. 

Il precedente. Nell'agosto 2008, data delle tensioni nell'Ossezia del Sud, numerosi siti istituzionali del governo georgiano erano finiti offline sotto attacchi Ddos diretti da hacker russi, ufficialmente non coordinati dal Cremlino. Un precedente che non fa che aumentare i sospetti sui responsabili della recente debacle di Twitter. 

(7 agosto 2009)

martedì 4 agosto 2009

Che fine ha fatto Domenico Buffi detto Mimmo?

Sulla sezione tematica del Blog "Entroterra" (Approfondimento ed interviste) più sotto, notizie di Domenico Buffi, da tutti i Fermignanesi conosciuto come "Mimmo"