domenica 7 settembre 2008

Dilettanti allo sbaraglio

DA: IL MESSAGGERO-Pesaro

Venerdì 05 Settembre 2008
  
 «Acacia Scarpetti non rappresenta più l’Italia dei Valori locale, noi il secondo casello non lo vogliamo». Si riapre la ferita, mai cicatrizzata, all’interno dell’Idv, tra il capogruppo Idv a Pesaro e l’ex segretario provinciale, recentemente commissariato, Niccolò Di Bella. A tenere banco sono ancora le esternazioni di Acacia sulla necessità di un secondo casello a santa Veneranda. «L’Interquartieri ha già risolto i problemi della viabilità anche se bisogna creare una strada che snellisca il traffico dell’Adriatica. Auspichiamo che la gente non associ le dichiarazioni di Acacia a quelle della vera Idv locale». Se Di Bella non fa riferimento alla critiche che il capogruppo Idv ha rivolto al sindaco, a rivolgere un “richiamo” allo stesso Acacia Scarpetti, ci pensa il coordinatore Idv Marche Gianfranco Borghesi. Lui non ha posizioni così nette come Di Bella sul secondo casello e «auspica che si arrivi ad una soluzione condivisa». Ma, allo stesso tempo, chiede di «evitare assolutamente, proprio all’interno della maggioranza, la polemica sterile condita da parole inopportune, soprattutto all’indirizzo del sindaco, che ha il difficile compito di ascoltare le voci di tutti e di trarne le conclusioni». Tornando a Di Bella, nel suo mirino non c’è solo Acacia, ma l’assessore fanese Idv Pierini. «Non capisco come mai, fino a che non si era ufficializzata la creazione del gruppo guidato da Davide Rossi, nessuno del precedente gruppo fanese si fosse mai fatto vivo per riflettere sul coordinamento locale Idv. Il dottor Pierini, con il discorso delle tessere posticcie, ha fatto sicuramente un torto alla sua intelligenza di noto e stimato medico primario». E’ poi la volta di Dante Merlonghi: «Ha accusato la dirigenza provinciale Idv di svendere l’alleanza in cambio di chissà quali poltrone, quando, invece, dall’incontro con Ricci e co, sono emersi interessanti spunti e riflessioni per contruire una sana collaborazione. Mi sembra che ci siano tutte le condizioni per l’espulsione di Merlonghi». Di Bella vede «marionette che cercano di infrangere il partito e il burattinaio, qualcuno seduto più in alto di loro, in cerca di alleati con cui prendere in mano la dirigenza a livello regionale».

Sabato 06 Settembre 2008   
  
 Non c’è pace per l’Italia dei Valori pesarese. Da mesi, ormai, il partito è lacerato da una sorta di “guerra tra bande”. La tempestosa elezione del segretario provinciale Niccolò Di Bella al termine di un congresso mai riconosciuto dal suo predecessore, il capogruppo in consiglio comunale Luca Acacia Scarpetti, è stata solo una delle tappe di una lunghissima polemica che ha contropposto lo stesso Acacia Scarpetti a Borghesi, con “tirate per la giacca” anche a Merlonghi”.
Con il “contorno” di un gruppo consiliare, a Pesaro, che doveva arricchirsi dei Riformatori, poi però ritiratisi al termine di un lungo tira e molla. E con l’alleanza “anomala” con il centrodestra a Fano che esprime l’assessore Pierini e che è fortemente osteggiata da parte del partito.
In questo confuso quadro interviene il responsabile regionale per gli enti locali Ennio Coltrinari, che richiama tutti “all’ordine”: “In questo momento di grande crescita del partito, in Italia e nelle Marche, che sta comportando anche l’esigenza di una sua ristrutturazione e di atteggiamenti chiari, netti ed univoci, invito tutti ad abbassare i toni. L’Italia dei Valori è un partito che si basa fortemente sui propri rappresentanti nelle istituzioni per il loro rapporto immediato con i cittadini: per altro, è certamente fondamentale anche il ruolo del partito quale interlocutore primario dei propri rappresentanti istituzionali e dei cittadini stessi”.
“Trovo, pertanto, impropri - insiste Coltrinari - i recenti interventi di Merlonghi e Di Bella. Pur tuttavia, nel mentre il primo ricopre e ha ricoperto ruoli rilevanti per conto del partito, il secondo, a causa anche della sua giovane età, è stato da poco commissariato per non aver saputo tenere unito il partito nella provincia di Pesaro. Pertanto, i suoi attacchi a quasi tutto il partito, lo isolano e ne fanno una voce non autorizzata a parlare sulla stampa”.
“Auspico quindi - conclude il responsabile regionale per gli enti locali dell’Idv - che i rappresentanti del partito nelle istituzioni pesaresi e il commissario provinciale riescano a trovare una sintesi che non venga disturbata da semplici iscritti”.