martedì 30 ottobre 2007

Disinformazia, ovvero, il "Ponte sullo Stretto"


La settimana scorsa sono successe cose inaudite, il Governo è “andato sotto” per ben sette volte, ed è successo perché, con questa “porcata” di legge elettorale partorita da menti fervide come quella di Calderoli ogni sospiro è visto come una minaccia o disappunto ad un ordine, non costituito ma, pre-costituito. E’ oramai indubbio che la legge vada cambiata, ma non solo perché il Paese ha bisogno di Governi forti, quanto perché ogni minoranza, come si conviene in ogni paese che voglia dirsi democratico, possa avere il diritto al dissenso senza essere tacciato di pericoloso terrorista affamatore della democrazia che, è bene ricordarlo, non è ad esclusivo appannaggio degli odierni leaders delle grandi maggioranze del nostro paese, quanto da affermazioni di illustri precursori che avevano in testa un’idea di governo costruito sulla negoziazione continua di tutte le istanze; cito per tutti Voltaire che affermava: “Non condivido ciò che tu dici ma mi batterò fino a morirne affinché tu possa dirlo”. Oggi invece vige l’omertà, il silenzio, la paura alla libera espressione indirizza pure il legislatore a limitare anche il diritto al dissenso tramite internet che, comunque, non è facilmente censurabile attraverso una legge perché internet è pure tecnica e non ha i limiti che il reale ci impone. Ed allora l’avvertimento è: “Prodi Levi le mani da Internet” e, da noi si dice, uomo avvisato mezzo salvato, ma occorre si aggiunga un altro avvertimento a certa informazione a stampo fascistoide che chiama “un’altra politica” “antipolitica”, non può essere neppure concesso a nessuno disinformare l’elettorato con deboli affermazioni anche a proposito del voto di IDV e che ha contribuito a mandare “sotto” il governo dicendo: “L’IDV ha votato con il centrodestra ed è vergognoso” (dichiarazioni di rifondazione comunista), “L'IDV vuole il Ponte, La mafia ringrazia” (PD). Queste ed altre affermazioni, oltre che essere ingenerose su chi, pur manifestando il dissenso sotto varie forme democratiche ha giurato fedeltà a questo Governo, si rivelano del tutto mentoniere e che non si confanno, me lo si lasci dire, a Chi già fece cadere un governo Prodi e mi riferisco a Rifondazione Comunista, né tantomeno da chi, pur appellandosi Democratico, come partito, poi di democratico mostra non aver nulla, in quanto considerare noi vicini alla Mafia facendo credere che si farà un ponte che poi, negli effetti si è dichiarato e lo ha dichiarato nelle motivazioni il Ministro delle Infrastrutture che, nel caso, occorrerebbe ascoltare poiché, di questo Governo è la persona con maggiori informazioni a riguardo, non si farà. Ed allora, ancora una volta, visto che all’interno della nostra coalizioni ci sono pure i nostri detrattori che, per puro opportunismo giocando alla disinformazione, mi occorre sottoporvi le motivazioni di IDV per ciò che concerne “Il Ponte sullo Stretto di Messina”, motivazioni che si può essere liberi di non condividere ma non può essere permesso dare in pasto a mistificatori.

Le motivazioni quindi, le Nostre motivazioni, potete ascoltarle qui, poi fatevi un giudizio vostro ma vi prego di confrontale con quelle di Altri a Noi esterni e cominciamo a parlare seriamente di autoreferzialità ed opportunismi tornacontistici.

Saluti,
Mirco Marchetti – IDV – Direttivo Provincia Pesaro-Urbino

lunedì 29 ottobre 2007

Intervista a Di Pietro

Milano, 23 ottobre 2007 - ATTAPIRATO Di Pietro, perché Mastella lo ha chiamato «un analfabeta del diritto?» Neanche un po’. Valerio Staffelli e quelli di Striscia lo aspettano sul marciapiedi e gli consegnano il tapiro. E lui: «Lo darò a Mastella. Se fosse stato il ministro della giustizia del governo Berlusconi a chiedere il trasferimento del magistrato che lo stava indagando ci sarebbe stata una rivolta. Oggi invece passa il tentativo di mettere il bavaglio e di deligittimare quel magistrato», chiosa l’ex pm in questa intervista in cui parla da Guardasigilli. Di un governo che non c’è e che lui immagina con metà dei ministri di oggi.

L’inchiesta tolta a De Magistris: brutta storia. Come uscirne?
Di Pietro indica una via di fuga teoricamente possibile. «L’avocazione è un fatto tecnico. In questo caso c’è la facoltà del procuratore generale di avocare a sé le indagini. Non è un obbligo, è un fatto di valutazione di opportunità. Io rispetto le decisioni della magistratura. E come rispetto il diritto-dovere del magistrato De Magistris di iscrivere nel registro degli indagati il presidente del Consiglio o il ministro della Giustizia, rispetto il provvedimento della procura generale. Ma ciò che reputo grave è quel che ha determinato la decisione di quella procura generale».

Che cosa?
«L’ha determinata il fatto che, mentre un magistrato indaga sul presidente del Consiglio, ministro della Giustizia e tanti altri personaggi, il ministro della Giustizia attiva una procedura di trasferimento immediato di quel magistrato per incompatibilità ambientale. Così da una parte un magistrato indaga su persone di governo e dall’altra parte queste persone di governo, utilizzando i loro poteri, indagano su di lui. E’ una situazione di conflitto, ma chi ha provocato questo conflitto?».

Che cosa c’entrano i poteri occulti di cui parla De Magistris?
«Io mi sono sempre comportato come San Tommaso, se non vedo non credo. La parola poteri occulti vuol dire tutto e niente. Potremmo ricorrere alla parola usata da Calderoli: è stata una porcata».

Lei ha chiesto un intervento di Prodi sul caso Mastella. Quale decisione dovrebbe prendere?
«Ho chiesto l’intervento di Prodi, o meglio del governo e del parlamento, prescindendo dal caso di specie, perché ormai la frittata è fatta, ed è difficile tornare indietro, anche se un meccanismo c’è, ma richiede tanta di quella umiltà, che la vedo difficile».

Qual è il passo?
«Il ritiro della richiesta di trasferimento da parte del ministro della Giustizia, per non dare l’impressione di voler togliere le indagini».

Non sarebbe una decisione tardiva?
«No, tecnicamente è possibile la revoca di un atto amministrativo. Ma la vedo difficile, se non impossibile conoscendo le capetoste, l’alterigia e l’arroganza dei soggetti protagonisti».

Sta parlando di Mastella?
«Anche. Ma direi di tutta la classe politica in generale. Ma non è tutto».

Che cosa?
«Venuta a mancare la richiesta di trasferimento, il procuratore generale che sta per essere nominato a Catanzaro, e quindi soggetto diverso dall’avvocato generale dello Stato che nella veste di facente funzioni in modo precipitoso ha provveduto a fare quell’avocazione, potrebbe revocarla. E De Magistris potrebbe continuare il proprio lavoro. Ma mi rendo conto di avere dato una risposta accademica».

Con quale accademico risultato?
«Che il politico potrebbe dimostrare di saper fermarsi quando entra in gioco lo Stato di diritto».

Lei ha chiesto al governo di aprire il quaderno giustizia. Che vuol dire?
«Che si faccia una discussione sulla politica giudiziaria, che vogliamo attuare. Chiedo un disegno di legge sulla riforma del codice penale sostanziale e di procedura penale, che riduca il numero dei reati a quelli ad alto allarme sociale, che dia certezza della pena, che riduca i tempi processuali, che ridefinisca i gradi di giudizio, che anticipi la pena anche dopo il primo grado di giudizio, che preveda un piano di edilizia carceraria. Queste e molte altre cose».

Sembra il programma del Guardasigilli. E’ stata una scelta sbagliata affidare il ministero della giustizia a Mastella?
«Non spetta a me giudicare. Ma mi spetta richiamare il governo all’assunzione di una responsabilità collettiva. Non si può banalizzare dicendo: lite Di Pietro Mastella».

Mastella l’ha insulta.
«Mi accusa di fatti, che riguardano vicende private, come la storia della Mercedes, per le quali sono stato già processato. Processi che si sono conclusi nel ’95, ’96 non solo con il mio proscioglimento ma anche con la condanna dei miei diffamatori».

E se Prodi non le rispondesse?
«Se non daremo una risposta rischiamo di andare tutti a casa. Tra poco ci prenderanno a sputi in faccia».

A primavera si andrà a votare?
«Non dipenderà da una strategia ma da un terno al lotto. Dovuto anche al fatto che al Senato, un parlamentare vale più di un partito di maggioranza. Tutto dipende dalla monetina come cade per terra».

Siamo alla casualità, nemmeno più alla navigazione a vista?
«Fossi io presidente del Consiglio procederei ad una ristrutturazione o rimpasto del governo con una riduzione di almeno 10 ministri su 25».

Quali abolirebbe?
«Il mio per primo. E abolirei anche 50, 60 sottosegretari, perché prevedere 102 sottosegretari solo per dare un posto a quelli che sono stati trombati non è un atto di trasparenza politica».

Alla fine dà l’impressione di ritenere inevitabile che si vada alle urne.
«Io però, fossi Prodi, li farei questi tagli».

E i ministeri da tagliare?
«Bisogna ridistribuire le deleghe, che oggi sono date a più ministeri, solo per accontentare più partiti. Prenda la solidarietà, spetta al ministero delle pari opportunità, della famiglia, delle politiche giovanili, della solidarietà, del lavoro. Cinque ministeri, troppe duplicazioni di funzioni».

Dove va Di Pietro? A destra o sinistra?
«Il centrodestra per me sta dall’altra parte».

Grillo, è già passato come fenomeno?
«Ognuno di noi ha il suo tempo. Ma ha un grande merito ancora attuale: aver segnalato l’esistenza di un’informazione alternativa, di aver contribuito al risveglio della voglia di fare politica. E di aver fatto dialogare istituzioni e opinione pubblica».

giovedì 25 ottobre 2007

FINANZIARIA. PEDRINI IDV: ACQUA E' DIRITTO, BENE ABOLIZIONE ATO

(DIRE) Roma, 25 ott. - "Tutto il mio sostegno alle iniziative che vedono l'acqua, bene pubblico, come diritto fondamentale dell'uomo da tutelare". Lo dichiara Egidio Pedrini, deputato IdV, che precisa come "e' giusto procedere alla privatizzazione dei servizi ma la privatizzazione dei diritti e' un'altra cosa. Nel caso della gestione delle risorse e dei servizi idrici- riferisce Pedrini- ci troviamo dinanzi ad un diritto, ossia quello di usufruire di un bene fondamentale e indispensabile come quello dell'acqua che non puo' essere in alcun modo soggetto a procedure di privatizzazione". La legge Galli, osserva, che "si ispirava al principio della solidarieta', va modificata per la parte in cui lascia alla speculazione del mercato il diritto all'acqua e non si puo' piu' pensare di spacciare per pubbliche societa' che rispondono al mercato o alla borsa invece che alle esigenze dei cittadini e, soprattutto, dei settori piu' deboli". Per questo, conclude Pedrini, "sosterro' convintamente l'emendamento alla Finanziaria che abolisce le Ato restituendo il controllo dell'acqua agli enti pubblici".

giovedì 18 ottobre 2007

Nasce la Sinistra dell’Italia dei Valori


Di Roberto Sinico, Responsabile Nazionale del Dipartimento “Famiglia, Minori Anziani” IdV

In assenza di un Congresso Nazionale dell’Italia dei Valori, credo sia necessario, per trasparenza e democrazia interna, raccogliere gli iscritti IdV e le Persone che hanno una sensibilità rivolta al sociale, all’ambiente, alla condizione di vita delle persone, alla solidarietà concreta e non solo affermata, per formare una corrente che esprima tali istanze, in opposizione alla parte liberale massimalista del nostro partito.
La battaglia della legalità, la questione morale, la lotta alla corruzione non si discutono, ma accanto alla Giustizia in senso stretto, il partito della morale non può non perseguire la Giustizia Sociale. Le Persone non possono aspettare che in parlamento siedano politici onesti per migliorare la condizione precaria della loro vita.
Non accettiamo che l’Italia dei Valori vada a destra, che Antonio di Pietro sciolga il suo partito per convergere in un nuove soggetto politico moderato. L’Italia dei Valori non è una lista elettorale, ma una visione del mondo e della politica ben definita ed in quanto tale è un bene per tutti gli italiani. Abiamo bisogno di una rinascita di Valori sani, di legalità, di moralità, di giustizia sociale, di uguaglianza, di fraternità, di solidarietà vera. Perciò dobbiamo collocarci tra Partito Democratico e Sinistra radicale, o meglio popolare, favorendo il dialogo interno alla coalizione del centrosinistra, l’Unione, dando un contributo di giustizia nelle scelte politiche economiche, sociali ed ambientali”.
Queste le parole di Roberto Sinico, Responsabile Nazionale del Dipartimento “Famiglia, Minori Anziani” IdV, anima sociale e morale del partito nella fabbrica del programma di Prodi, alla vigilia dell’Incontro dei Valori “Dalla parte dei Cittadini”, che si terrà a Vasto dal 5 ottobre. “Non intendo produrre lacerazioni o scissioni”, continua Sinico, “ma lavorerò per raccogliere le Persone e gli iscritti che intendono dare piu forza alle politiche che si occupano della vita dei bambini, dei giovani, delle persone disabili, degli anziani, del rafforzamento strutturale di scuola, sanità ed assistenza sociale, della salvezza dell’ambiente, della precarietà del lavoro e della vita, della cura dell’infanzia, della condizione delle donne, della fame nel mondo. Mi appello alla forte passione ed impegno di Di Pietro per la qualità della vita delle fasce deboli e precarie della popolazione che sono in forte aumento.
Il problema del nostro partito risiede nella concezione dell’economia: il liberismo come strumento di progresso sociale è una buona idea teorica ma nella realtà ha fallito.
Il liberismo utilizza le persone al servizio dell’economia dei grossi capitali ed interessi finanziari. Noi crediamo invece che l’economia deve essere al servizio delle Persone. Attendere che il mercato si moralizzi nel rispetto di regole giuste e trasparenti, istituendo una concorrenza corretta e leale, è come dire campa cavallo che l’erba cresce. Rendere il liberismo ed il capitalismo umani è la battaglia che ho combattuto in anni di convinta militanza nell’Italia dei Valori, ma ormai sono convinto che praticando questa via l’umanità, i consorzi sociali, sono votati all’abisso, alle continue guerre, all’impoverimento dei popoli, alla rovina dell’ambiente, all’indifferenza globale rispetto alla drammatica sorte disumana che incombe su milioni di bambini e, nella piccola quotidianità di ognuno di noi, l’accettazione rassegnata che un bambino disabile non abbia a scuola l’insegnante di sostegno perché i budget di bilancio, le scarse risorse gestite dai managers, non lo consentono.
Se l’economia non è al servizio delle Persone, ma viceversa, allora tutti diveniamo dei questuanti, alcuni molesti, alcuni disperati, e le nostre voci sono ignorate dai politici che parlano di ascolto dei cittadini. Il liberismo non sta dalla parte dei cittadini, Un liberismo equo, solidale, sociale, non è oggi possibile, e l’Italia dei Valori deve forse ripartire dai problemi concreti e quotidiani, perché solo così deve fare e non può non fare un partito che fa della morale la sua bandiera. Stare dalla parte dei cittadini, io preferisco delle Persone, significa liberarli dalla condizione di questuanti garantendo loro il rispetto dei loro Diritti.
Molti, anche nel nostro partito, parlano di Solidarietà sostenibile, quella possibile in base alle risorse di bilancio, una sorta di tassa fastidiosa, un’elemosina costosa.
La Solidarietà non è un peso per la collettività ma il primo Valore dell’Umanità. I bambini non sono un costo, i pensionati non sono una zavorra che ci condurrà alla rovina economica, i lavoratori non sono un gravame ma una risorsa per un paese. Le tasse non sono un furto dello Stato ai danni del cittadino, ma lo strumento della sua Responsabilità verso gli Altri nella vita sociale di un popolo. Oggi la Solidarietà si misura con un badget, che il manager cerca di ridurre con l’aiuto di una prassi sempre più controllata da metodi scientifici. Progressivamente, subdolamente, quasi senza che nessuno se ne accorga, diminuiscono i servizi, per ridurre le tasse. Per noi, invece, Solidarietà significa mettersi nei panni di chi ne ha bisogno e in base a ciò stabilire il badget, in modo che le tasse non siano oboli fastidiosi lesivi dell’egoismo avido, ma partecipazione umana alla vita della comunità.
Dove sta la solidarietà nel togliere gli insegnanti di sostegno ai bambini, o diminuendo soltanto le ore assegnate, nel lasciare cadere a pezzi le loro scuole, nel fare una legge per precarizzare il lavoro e la vita delle Persone, nel mandare in pensione i lavoratori sempre più tardi con la scusa che la vita, nelle case di riposo senza assistenza, si è allungata? Ciò che si allunga a dismisura è la sofferenza dellìItalia.
Il liberismo ha fallito in questo compito di servizio alle Persone per autoalimentarsi in una spirale di vorace arricchimento brutale, che, divenuto globale, ha ridotto ulteriormente e gravemente le possibilità di vita di miliardi di Persone.
Sono entrato nell’Italia dei Valori credendo che il liberismo potesse diventare umano, mettendolo alla prova, ma ho capito, ora, che ciò non è possibile nella realtà per il suo carattere utopico ed intrinsecamente malato, per le sue edulcorate proposte di un Bene per tutti, che mirano sottobanco soltanto a produrre la ricchezza opulenta di pochi.
Dare vits, far nascere una corrente interna che dia enfasi al sociale è una normale prassi democratica in un partito. Non essendoci un congresso nazionale, credo sia giusto esprimere la posizione della sinistra IdV, la quale ritiene che la giustizia sociale, la solidarietà, l’assistenza non vengano, dopo la battaglia per la legalità. I lavavetri molesti disturbano molto meno il popolo italiano di chi ha ridotto l’economia italiana sul lastrico arricchendosi rubando. Riformare le pensioni va bene a patto che i pensionati non ne escano come zavorra per la collettività e che le risorse risparmiate vadano al sociale e non alle aziende private. Andare in pensione più tardi per garantire la pensione dei figli è un argomento che regge soltanto se la Repubblica Italiana fondata sul lavoro, ne garantisce ai giovani uno e sicuro, per poter guardare al futuro con serenità e costruirsi una famiglia senza paure
La Sinistra IdV è una corrente interna, normale espressione della vita democratica di un partito, portavoce di istanze che non trovano enfasi nella comunicazione dei parlamentari IdV e che invece devono a ragione trovare posto nell’identità politica dell’Italia dei Valori per esprimere con più forza le istanze sociali ed ambientali. In Italia ci sono già tanti soggetti che si occupano benissimo di economia, pochi quelli in grado di indicare un senso alla vita delle Persone, dando energie alla costruzione di un mondo fatto di Valori umani, allontanando gli idoli ingannatori del successo e del denaro, dello sviluppo economico indiscriminato e disumano, dell’avido interesse di chi conduce una vita di comodi agi, noncurante di chi soffre.
Nell’Italia dei Valori ci sono molte sensibilita di destra e di centro e da queste posizioni non è previsto occuparsi con forza del sociale. Lo stesso PD dovrà fare i conti con la diminuzione della spesa che significa tagli al personale mirando ad un consenso graduale rivolto a diminuire la qualita dei servizi. A sinistra si trova una sensibilita opposta e questa deve emergere in IdV, la cui funzione deve essere quella di posizionarsi tra PD e sinistra radicale, stimolare il dialogo e dare, alla fine, sulle questioni di merito, un giudizio basato sulla morale, sul giusto. Quando entrammo in Europa, Prodi ebbe a dire che si trattava di fare un sacrificio e poi la gente avrebbe avuto dei benefici. Non mi pare che ciò sia avvenuto, anzi, i sacrifici continuano anche per gli aspetti vitali, essenziali delle Persone. Ricordo che nel programma dell’Ulivo del 2001, un capitolo parlava di “Umanizzazione della Sanità”. Poi, la Sanità, si è provveduto a spolparla di energie professionali, a risparmiare soldi, ma di umanità non vi è traccia. I pazienti sono stati buttati sul Territorio, dove marciscono in attesa dell’assistenza. In Friuli Venezia Giulia l’assessore alla sanità afferma pubblicamente che mancano in regione 800 professionisti, ma che non ci sono le risorse per assumerli. Se mancano, la posizione di IdV deve essere : trovare le risorse!
Antonio Di Pietro dice spesso che il suo è il partito del fare. Io però, credo, che prima del fare dobbiamo pensare a quelle cose che non si possono non fare. Da quando siamo al governo, il partito ha subito progressivamente una svolta moderata, accentuando i tratti ideologici massimalisti del liberalismo e del liberismo, smarrendo via via la componente socialista democratica, l’attenzione reale alla condizione di vita delle persone, occupandosi invece di un astratto bene dell’Italia, tipico della destra: sviluppo, rigore, autoritarismo ma poche parole in favore di scuola, sanità, assistenza, lavoro, aiuto all’infanzia, considerazione delle donne in politica, attuando una incomprensibile violenta reprimenda della componente sinistra dell’Unione e dei sindacati, buttando via con l’acqua sporca anche il bambino. Anche la posizione della sinistra sulla Finanziaria, mi pare debba essere presa in considerazione. Come non notare che sostiene maggiormente le imprese e le aziende private rispetto alle fasce più disagiate del Paese?
Quante sono le cose dette sulla scuola da Diliberto, sull’ambiente da Pecoraro Scanio, sul lavoro e sulle pensioni di Giordano che dovremmo ascoltare per riflettere prima di prendere posizione? Perché il pregiudizio a priori? Come è possibile, dico io, negare ai bambini in difficoltà scolastica l’insegnante di sostegno dicendo che mancano le risorse?. Oggi un genitore è costretto a chiedere l’elemosina per avere assistenza di suo figlio e se le persone, i cittadini, esigono di veder rispettati diritti stabiliti da leggi, diventano per i governi fastidiosi questuanti, non molesti come i lavavetri, ma rassegnati e impotenti.
Per questo motivo, l’organo informativo della Sinistra IdV, sarà un giornaletto per il momento on-line dal titolo “La Questua”. La prossima settimana invieremo il numero zero della testata, per dare voce ai cittadini questuanti. Le loro questue non si perderanno nel mare magno dell’informazione che tutto dimentica ed oblia ad arte per pilotare l’opinione delle persone e quindi le scelte politiche, ma le riprenderemo in mano ad oltranza monitorando la reazione concreta di chi governa il paese.
Le tendenze psico-sociali della nostra comunità educano ad una lotta di tutti contro tutti, anche nei rapporti quotidiani. Noi ci batteremo anche a livello culturale affinchè si ritrovi l’accoglienza, l’ospitalità, la partecipazione, la solidarietà del tutti assieme, il Valore dei Valori.
Nella fabbrica del programma del centrosinistra, Prodi affermò che la civiltà di un popolo si misura dall’attenzione ai deboli. Non basta per noi misurare, dobbiamo costruirla la civiltà.

Messo all'attenzione da:
Mirco Marchetti, membro Dipartimento Nazionale "Famiglia Minori ed Anziani" IDV




sabato 13 ottobre 2007

Il Gioco: Servizi Trasporti e Mensa


Questa rilevanza che iniziano ad assumere i blog, soprattutto dal dopo Grillo in poi, mi affascina ed apre nuove frontiere alla comunicazione. Le sinergie tra i media tradizionali e "la Rete", sono qualcosa di auspicabile, allora e visto che, se esiste un popolo che ancora ignora la portata dell'evento, esistono pure giornalisti che
paiono voler giocare con il mezzo, ed allora giochiamo tutti assieme, a me piace giocare e far giocare. A fronte di un articolo oggi apparso sul Corriere Adriatico, mi sono detto: "perché non dar rilievo ed il giusto spazio pure al giornalista che intervista e che pare voler giocare assieme a noi?" - non è giusto escludere ed allora, smontandolo, entro nell'articolo includendomi e cercando di dar soddisfazione alle domande che Eugenio fa all'Amministrazione Comunale di Fermignano.

Gli attori:

Eugenio Gulini (E.G) il giornalista
Amministrazione Comunale (A.C)
Mirco Marchetti (M.M) - IDV e membro della Minoranza

(E.G.):Il Sindaco Giorgio Cancellieri e l’assessore Nicoletta Bonci si riprendono, a dir loro, le giuste rivincite...”


(M.M)..Pensiero silente..(mi permetto ricordar Loro che vorrei si chiarisse quando hanno ricevuto una sconfitta visto che si menzione una “rivincita” e, se avessero nel caso ravveduto un’affronto, si specificasse meglio il contesto)

(A.C):Alla fine si sono rivelate per quello che erano: polemiche sterili ed inutili solo finalizzate a gettare discredito su di una Amministrazione che sta invece lavorando in modo serio per cambiare e migliorare le cose...”.

M.M: "Mi si permetta di pretendere che si dia uguale legittimazione alla minoranza che, anch’Essa, sta lavorando in modo serio per cambiare e migliorare le cose a Fermignano."

E.G.: "Scusate, ma a chi vi state riferendo?"

A.C: “Ci riferiamo ai servizi scolastici di mensa e trasporto. A qualcuno, o meglio, la minoranza dell’Unione, ha per tutta l’estate fomentato polemiche facendo circolare notizie non vere che puntualmente si sono sciolte come neve al sole.” [interr..]

M.M: “Anzitutto, per ciò che mi concerne ad esempio, visto che ero presente al Consiglio Comunale, mi piacerebbe sapere a quali “notizie non vere” ci si riferisce ed in che maniera siano poi state fatte circolare visto che nessuna obiezione fatta dalla Minoranza ha avuto lo spazio ed il rilievo che invece paiono assumere per la stampa tutti gli atti che appartengono alla Maggioranza. Mi pare che, ad una necessità sollevata in Consiglio Comunale dalla Maggioranza stessa riguardo la riduzione del servizio Mensa Trasporti, obiettando sui criteri che l’Assessore preposto andava a definire, io personalmente ne avanzavo altri a mio parere più equi e ne auspicavo il confronto costruttivo. L’esigenza comunque di ridurre il servizio era fatta palese e fu motivo di confronto in Consiglio Comunale, spero esistano i verbali degli atti al proposito.”

A.C: [riprende].. :"Dopo alcuni anni in cui i servizi di mensa e trasporto sono stati gestiti in modo assolutamente discrezionale e senza regole certe, uguali per tutti, l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giorgio Cancellieri, e l’assessore alla Pubblica Istruzione Nicoletta Bonci hanno impresso una svolta e deciso che i suddetti servizi venissero erogati nella massima trasparenza e soprattutto sulla base di criteri chiari e precisi”.


M.M : "Sarebbe così inaudito rendere edotta la cittadinanza su quali criteri avete scelto? Se sono così chiari e precisi, sicuramente verranno accolti da tutti, pure da questa ciarlona Minoranza che disassemblata si fa pure, pudicamente, parte di cittadinanza amministrata."

E.G. : "Dunque, dalle vostre parole è evidente che l’intento dell’Amministrazione non è stato quello di escludere qualcuno dal servizio, come si è tentato di far credere."

A.C: “Assolutamente no. Tanto è vero che tutte le domande per il trasporto sono state soddisfatte e, con riferimento alla mensa, la capienza massima dei locali risulta coperta. Al bando le chiacchiere, questa Amministrazione privilegia i fatti. ..”

M.M: "Caro Eugenio, scusa se interrompo l’idillio, ma vorrei ricordare che per informare ci si può a nostra volta noi stessi informare, esistono atti che dimostrano l’intenzione da parte di questa Amministrazione, non di togliere un servizio per un capriccio, sarebbe oltranzoso solo il pensarlo, ma per giungere ad una finalità che, se supportata da argomenti, potrebbe pure essere condivisibile, e pare fosse quella di dare un servizio di maggior qualità riducendo il bacino di utenza e, se non erro, si disse in Consiglio che l’utenza ottimale sarebbe stata proiettata verso un accoglienza di richiesta di ottanta bambini. Quindi l’intenzione a ridurre vi fu senza dubbio semmai si chiedeva di argomentare meglio le motivazioni. Cosa vi è di inaudito in tutto ciò? Ora invece si prende atto che non si ridurrà più. Il criterio proposto fu quello di porre un discrimine a coloro che risiedono “al di là della ferrovia”, ora vengo ad apprendere che pure quella modalità discrezionale è stata abbandonata (e questo non può farmi che piacere, chissà che non vi sia stato in ciò pure lo zampino della Minoranza?) anche se non pare sia intenzione da parte di questa illuminata Amministrazione far sapere quali criteri sono stati adottati, questo può significare però che pure il contributo ed il confronto con questa Minoranza cialtrona, così vani non sono stati, non Vi pare? Assieme, ma solo assieme, possiamo costruire una Fermignano più vivibile per tutti e, con tutti voglio includervi pure la minoranza."

E.G: "Conoscendo come vanno le cose in in piccolo centro non resta che attendere la risposta delle campane agli squilli di trombe."

M.M: "Purché smettano di suonare i violini.."

impudentemente, 
Mirco Marchetti

P.s.
l'articolo originale e da me "manipolato" può essere visionato in risposta del presente post.

mercoledì 10 ottobre 2007

Montanelli censura la censura


Vi invito a vedere questo filmato, Montanelli censura la censura. Il Giornalista, paragona e definisce l’atteggiamento assunto da parte di una modalità di gestione del potere; Fascismo. Viene evidenziato il malessere del Potere nei confronti della Satira. Per vedere il filmato cliccare qui: http://it.youtube.com/watch?v=1MaDgMTn0U8


Mirco Marchetti

sabato 6 ottobre 2007

Riformismi e nuovi fasi della Politica


Un comico dice che, non i partiti ma "questi" partiti, sono finiti, non la politica ma, "questa politica" è finita ed ecco si risveglia il gene della demonizzazione. Eppure le persone hanno risposto. La politica, questa politica cui si accosta qualcosa che ambirebbe chiamarsi scienza della politica è, rispetto alle altre scienze, quasi improduttiva, le altre scienze, tutte, negli ultimi due secoli hanno fatto passi in avanti enormi, la politica è rimasta pressoché invariata. “I modi di raccolta e gestione del consenso, i sistemi elettorali, i metodi di costruzione delle decisioni politiche, non sono tanto diversi da quelli usati dalle democrazie occidentali, da Lincoln a Giolitti. La politica, cioè il modo con cui gli uomini organizzano la convivenza collettiva, sembra il comparto della civilizzazione umana meno toccato dai cambiamenti prodotti dalla macchina a vapore, l'aeroplano, la televisione, le tecnologie informatiche" (PsiPol). Ora, dal mio punto di vista, senza scendere in cretinate di basso livello e che non fanno onore all'intelligenza per cui si appellano i dissensi come fascisti o comunisti a seconda delle convenienze, direi di assumere il comico nella sua veste reale,quella di Animatore. Il comico ha avuto il merito di mettere in forse le certezze su cui basavano e basano il controllo gli apparati del potere burocorporativo che è per definizione conservatore, sia che si dica di destra o di sinistra e controlla tutto ciò che può essere prevedibile. Grillo è imprevedibile così come imprevedibile è il fenomeno che gli si accosta. Questo spaventa tanto. Un comico mette in crisi un sistema e la crisi è il presupposto ideale per iniziare un cambiamento. Ora però sta a noi cittadini trovare nuove forme di organizzazione, nuove modalità di ricerca del consenso ma, solo chi osa può. La visione laica del Riformismo, mi spinge a parlare di Riformismi. I riformismi devono poter saper attuare una nuova fase politica e non è detta essa debba passare per delle liste civiche che per l’esoticismo paiono attirare nel solo evocarle i consensi delle masse, poichè comunque esse dovranno condurre lo stesso logoro gioco nel solito vetusto scacchiere, pur con una casacca un po’ differente.

E' quindi sul modo di ricerca del consenso che occorre porre l'indice per costruire l'incipit che dia valore ad un tipo di riformismo che riesca ad esaltare le voci dei meno visibili e, anche per questo, dei meno ascoltati. Costruire forme partitiche che riescano ad ingabbiare percentuali di persone candidabili in base alle condizioni in cui versano ed al loro bagaglio esperienziale (es. 5% licenziati, 5% interinali, 5% cassintegrati, 5% precari, 5% disabili, 5%meno abbienti ..et cetera). Queste poi verranno sponsorizzate e sostenute dalle varie forme partitiche che le sostengono. In questo io direi di osare ed iniziare una reale riforma ed in questo io vedo partir male il PD, liste bloccate e candidature calate dall'alto delle oligarchie. Ciò detto la mia è una delle tante visioni che gradirei portare su di un tavolo negoziale e la proposta metodologica di costruzione di queste nuove forme viene suggerita come “Quote multicolore”, come ebbi a dire, in un clima che ha visto ispirare le cosiddette “Quote rosa”.

Mirco Marchetti