lunedì 6 giugno 2011

Segreteria IDV Fermignano passa a Paolo Brandi

Questa breve lettera è per comunicare che lascio la segreteria IDV di Fermignano al ventinovenne Paolo Brandi. Presi questa decisione mesi fa assieme a Paolo ed è già stata comunicata al direttivo provinciale, direttivo in cui, invece, continuerò a svolgere il mio impegno politico.

A margine voglio però fare alcune considerazioni.

Io credo che oggi i partiti hanno il compito di farsi interpreti di tutte quelle istanze che provengono dal basso e che acclamano a forte voce un cambiamento radicale, sia negli strumenti della politica, che nel rendere chiari gli obiettivi che, attraverso tali strumenti, si intendono perseguire.
Ciò che emerge con grande predominanza è l'implosione della società civile in mille movimenti che, a mio parere, abbisognano di una sintesi. Il problema però sono i partiti (e lo dico da dirigente di un partito sia chiaro!) i quali ritengono in maniera estremamente autoreferenziale che oltre loro la democrazia non possa aver dimora. Io non la penso così. Sono convinto dell'importanza che essi hanno rivestito e per buona parte possono rivestire, ma sono ancor più convinto che essi debbano mutare nella forma e nella struttura.
Napoli e Milano hanno mostrato due figure che, si.. appartengono o sono legate a partiti, ma sappiamo che dietro De Magistris si sono mossi i “movimenti” oltre chiaramente l'IDV, e dietro Pisapia si sono mosse molte Associazioni.
Non ci sarebbe quindi nulla di male, se non fosse per il fatto che, seppur in maniera sottaciuta, i partiti ne soffrano un tantino e vorrebbero metterci il cappello se non il logo.

Per ciò che attiene l'Italia dei Valori e, nella fattispecie, l'Italia dei Valori di Fermignano, ho sempre ritenuto ci si debba prodigare per dar spazio alla società civile, anche perché siamo stati fino poco tempo fa pure noi “movimento” e quindi dobbiamo mostrarci capaci del gesto empatico che ci può far vestire i panni dei movimenti meno strutturati. Insomma la politica, e lo ripeto per l'ennesima volta, non la si può fare per l'egoistico sentimento partigiano di far crescere numericamente la propria fazione, poiché il partito è e deve essere un mezzo, mai il fine di un agire politico. Questo gioco la gente non lo comprende più. Un partito lotta per il bene comune oppure per quello privato, sapendo benissimo che il secondo è profit oriented. Il partito su queste linee guida deve offrire connessioni e sinergie territoriali. L'acqua, l'ambiente, la salute, l'istruzione, la giustizia sociale, la Nostra Costituzione... sono beni comuni e sono un diritto di tutti e per tutti, indipendentemente dalla classe e dal ceto cui appartengono, quindi a tutti devono essere garantiti questi basilari e fondamentali servizi dallo Stato. Pure la laicità dello Stato è un diritto, poiché se Cristo diceva: “Il mio Regno non è di questo mondo”, il Regno della politica, invece, è di questo mondo. Quindi i governi hanno il dovere di legiferare, seppur condizionati dai molti credi che attraversano il mondo, e di decidere per un maggior benessere collettivo, vantando il primato laico del governo sul mondo .

Sono convinto che Paolo Brandi saprà interpretare al meglio queste mie brevi considerazioni nell'assumere il ruolo di segretario IDV di Fermignano e promuova quelle connessioni sinergiche con i movimenti che con noi condividono queste linee supportate da un humus che ci accomuna nella difesa di ciò che è bene comune. 

Mirco Marchetti (direttivo provinciale IDV)

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