mercoledì 21 novembre 2007

Fnsi:Il Parlamento ponga mano da subito alle leggi sul conflitto di interessi e sulla riforma della Rai

"Se i contenuti delle intercettazioni telefoniche di dirigenti Rai e Mediaset saranno confermati, si tratterebbe di una vicenda di assoluta gravità. Anche se il sospetto che in una determinata fase della vita italiana le due grandi aziende televisive si siano consultate e abbiano concordato il 'taglio' di almeno una parte dell'informazione politica, si era consolidato nella opinione pubblica". Lo afferma in una nota il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi.

Il fatto che "manager aziendali si telefonano e si informano a vicenda dei rispettivi palinsesti, in occasione di grandi eventi o meno, e che si sentono continuamente con i più stretti collaboratori dei politici" o che "direttori giornalistici, notisti e curatori di rubriche di informazione che fanno altrettanto ed assicurano fedeltà al potente e una informazione orientata" sono, sottolinea Serventi Longhi "aspetti di un costume che offende quelle centinaia, migliaia di giornalisti della Rai e di Mediaset che fanno ogni giorno onestamente e con correttezza il proprio mestiere. Bisogna che il Parlamento - prosegue - ponga mano subito alle leggi sul conflitto di interessi e sulla riforma della Rai, per definire norme che ne difendano l'autonomia, e che l'organo di autogoverno della nostra categoria, l'Ordine dei giornalisti, acquisisca gli atti per verificare se vi sono state violazioni delle norme deontologiche da parte di iscritti all'albo".

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