domenica 9 settembre 2007

I silenzi dei media e gli imbarazzi del Potere

                                                                                                                            
E’ difficile parlare di legalità, di etica, di morale politica, lo è sempre stato difficile poiché sappiamo benissimo che, morale e politica non sono mai andati d’accordo, ma oggi il cittadino ha strumenti ulteriori e più sofisticati di controllo che gli consentono l’accesso a punti di vista un tempo delegittimati dal potere poiché ritenuti pericolosi per la sua propria conservazione. Internet è sicuramente il più rivoluzionario mezzo di comunicazione di massa dopo la famosa “galassia Gutenberg” che metteva in risalto gli strumenti del comunicare. Ma, e lo possiamo comprendere, il potere non ha mai avuto grandi simpatie per le innovazioni, soprattutto se donavano strumenti volti ad una maggiore autodeterminazione dei popoli. Mussolini stesso ignorò all’inizio il potere comunicativo della radio, ma quando si rese conto del suo grande potere di indirizzo del consenso nei confronti delle masse, iniziò la possessione dello strumento che poi, più tardi, si trasformò in lottizzazione da parte di un potere, frantumato ma comunque sempre autoreferenziale. La sensazione che oggi destra e sinistra siano i risvolti di una stessa moneta fuori corso, è sempre più tangibile, e quella moneta comunque fuori corso, esprime l’esercizio di uno stesso identico potere, un potere che cerca di non farsi sfuggire un controllo volto alla propria narcisistica autoconversazione, ergo, fine a se stesso. Il problema per certe logiche, gonfie di presunzione e protervia, è che certi nuovi strumenti, Internet in testa, costringono ad una nuova ridefinizione di concetti quali lo spazio ed il tempo che evidenziano che la destra e la sinistra, sempre più svuotati di una propulsione ideologica e morale, divengono meri parametri di convenzione. Ad esempio, riferendomi anche a fatti concreti e locali ed assumendo nella sua esemplarità a supporto del ragionamento un fatto, porto a conoscenza che la minoranza urbaniese di centrodestra, nel suo giornalino "L'Araldo Durantino" definisce la maggioranza di centrosinistra, una “maggioranza bulgara”, sarcasticamente scusandosi con la Bulgaria, per aver tolto dalla commissione edilizia i politici, quindi composta interamente da “tecnici” nominati dalla maggioranza stessa. E’ chiaro che non vi è più un controllo da parte dell’opposizione ma, se guardiamo la realtà fermignanese ci accorgiamo che la maggioranza di centrodestra ha fatto, un anno e mezzo fa, all’indomani del suo insediamento a palazzo, la stessa identica cosa. Maggioranza bulgara pure quella del centrodestra fermignanese? O forse ciò non ci suggerisce che, pur essendo due risvolti differenti si continua ad usare la stessa moneta fuori corso?

Per parte mia dunque, continuo a dire che mi trovo a disagio nel vedere una politica sempre più lontana dalle passioni, intrappolata in logori schematismi senza contenuti e trainata da convenzioni prive di riferimenti sostanziali in cui impera la logica delle formalità convenzionali. La politica è sempre più una professione fatta di esperienze contingentate ed io penso che si possa evitare questo anche limitando il vincolo di mandato a due legislature poi si torna a svolgere la professione che si svolgeva in precedenza ma ciò diviene per Lorsignori, un’affermazione qualunquista e populista, non un qualcosa, come parrebbe a me, adagiata sul buon senso e sul recupero di una morale politica. Oggi, mi trovo a disagio nel dire che i lavavetri devono essere condannati poiché svolgono una professione che dovrebbe essere considerata illegale, non me lo permette il contesto quando sarebbe cosa normale in un contesto normale, ma se ad un Parlamentare già condannato con sentenza passata in giudicato come ad esempio Cesare Previti, viene concessa l’immunità quando gli andrebbe conferità l’aggravante di essere un potente benestante, al lavavetri dovrebbe essere di converso attribuita l’attenuante della condizione di uomo che versa oggettivamente in stato di bisogno ed è vero ciò che ha detto al V-day ieri Travaglio, "speriamo che Cuffaro e Dell'Utri lavino i vetri. Così finalmente li vedremo in carcere".

Mirco Marchetti – IDV - Fermignano

Nessun commento: